giovedì 21 giugno 2012

Susanne Besch | Rostrosenrot [ Transformationen in Gips ]


Ausstellung 2012
17.06.2012 – 22.09.2012 in Dresden 
Kunstraum Pillnitz
Wilhelm-Wolf-Str. 1b – 01326 Dresden

GIPS UND EISEN
Die Berliner Künstlerin Susanne Besch hat seit dem Jahr 2000 immer wieder für einige Wochen auf der Insel Elba im Eremo di Santa Caterina gearbeitet.
S. Caterina ist ein kleines ehemaliges Kloster. Es bietet durch seine Einfachheit – bis heute gibt es keine Stromversorgung – und durch seinen Garten mit alten Rosensorten und Heilkräutern einen besonderen, inspirierenden Rahmen für Serien von Bildern und Objekten aus Eisenfundstücken und Gips.
Der Osten der Insel Elba ist landschaftlich von Eisenerz,  Kalkstein und deren industrieller Verarbeitung geprägt. An den Stränden, die noch von der ehemaligen Eisenindustrie gezeichnet sind, findet die Künstlerin die verwitterten Eisenteile. Diese bringt sie mit Gips in Verbindung, einem Material, das im Kontrast dazu weiß und neu und gewissermaßen ohne Geschichte ist. In den Bildern setzt sich die Verwandlung fort. Der Rost dringt in den Gips ein und verfärbt ihn.
Vergänglichkeit und Transformation sind die Themen. So rückt Susanne Besch mit ihren Arbeiten ungefällige, schroffe Überreste von Werkzeugen und Maschinenteilen in ein neues Licht. Sie ordnet sie zu Strukturen und Rhythmen, wodurch deren verborgene Schönheit zur Geltung kommt. Es entsteht eine Ebene zwischen den Daseinsformen. Die Künstlerin schafft so eine Einheit aus Chaos und System, aus Kompliziertem und Einfachem, Hässlichem und Schönem.

Susanne Besch - DORNEN – GipsEisenoxyd – 10 a 18 cm x 18 cm

Susanne Besch  - ZWISCHENZEILEN – GipsEisen – 150 cm x 85 cm – S.C. 2006
Susanne Besch - DIE VERSAMMLUNG DER ROSENDIEBE – Gips-Eisen – Höhe 160 cm S.C. 2011
Susanne Besch - ROSENGARTEN und ZWISCHENZEILEN– Gips-Eisen
Susanne Besch - DIE WERKTÄTIGEN - Gips-Eisen – 5 Teile Höhe 60-80 cm – Berlin 2009

SUSANNE BESCH
1955 in Jena geboren
Seit 1980 Arbeit als Keramikerin und Werkstattleiterin in Berlin
Beteiligung an mehreren Ausstellungen in Berlin, Potsdam, Stralsund, Fürstenwalde
Zwischen 1991 und 1995 mehrere Video-Kurzfilme
1992 Sonderpreis des Frauenfilmfestivals in Wien
Zwischen 1995 und 1997 Kunst-Aktionen „Kunst des Schenkens “ und „ Glück“
2004 Gastkünstlerin des Internationalen Sommerateliers „playing arts“ in Gelnhausen
Seit 1998 wiederholte Arbeitsaufenthalte in Santa Caterina auf der Insel Elba in Italien
Lebt und arbeitet in Berlin

giovedì 7 giugno 2012

Carnet de Route: un inusuale incontro tra l’Isola d’Elba e Napoleone | di Alice Betti

"Carnet de Route" Fiona Buttigieg, Angela Galli, Andrea Lunghi

Napoleone e l’Isola d’Elba potrebbe risultare un binomio ormai scontato. Non si può però certo dire di avere questa impressione se si prende in considerazione il progetto “Carnet de route”, presentato dal 4 al 13 maggio scorso presso lo spazio “Telemaco Signorini” di Portoferraio. Il soggetto dell’arrivo e del soggiorno sull’isola dell’Imperatore viene affrontato con uno sguardo sorprendentemente moderno che regala al pubblico un’esperienza inaspettata.


 La scelta compiuta per il rivestimento delle pareti colpisce l’attenzione di chi varca la soglia delle sale e contribuisce a creare un’atmosfera che richiama il contesto napoleonico: si tratta di riproduzioni fotografiche di un arazzo d’epoca, presentate usando quattro differenti viraggi cromatici. Questa soluzione porta ad un risultato d’insieme tutt’altro che banale poiché si sposa alla perfezione con l’atmosfera di sospensione quasi onirica e visionaria che l’esperienza della visita crea.


 In tale contesto prende vita il percorso della mostra che si snoda attraverso i lavori di tre fotografi, caratterizzati dalla volontà di evocare la presenza di Napoleone all’Elba, secondo differenti prospettive e utilizzando altrettanto diversi linguaggi della tecnica fotografica e di stampa.
 I “flash” di Angela Galli ci propongono “impressioni” dell’arrivo a Portoferraio di Napoleone che sembrano quasi scaturire dai pensieri del Bonaparte stesso, nonché momenti della vita di corte caratterizzati da contrasti tra tonalità brillanti dal sapore quasi “pop”. L’alone di misteriosa sospensione che circonda i vari capitoli di questo racconto è rafforzato dall’uso della sovrapposizione, in ciascuno di essi, di due immagini evocative.


Nell’intimo spazio della nicchia posta nella seconda sala si inserisce, invece, lo sguardo di  Fiona Buttigieg che, sempre attraverso la sovrapposizione di due immagini fotografiche, narra tre episodi legati all’esperienza elbana dell’imperatore. In ognuno di essi i protagonisti sono testi di documenti ufficiali dell’epoca che compaiono come lettere sbiadite, parte di un ricordo ormai lontano e che ha bisogno del supporto di immagini per rivivere nella coscienza collettiva. In questo modo le frasi che testimoniano la scelta di piantare gigli per dare il benvenuto al Bonaparte paiono come dissolversi per lasciare posto al noto e candido fiore.


L’ultima tappa di questo breve ma significativo viaggio ci viene regalata da Andrea Lunghi che presenta una sequenza di scatti fotografici nei quali il protagonista è il letto di ferro che Napoleone regalò ad un eremita per ringraziarlo dell’ospitalità ricevuta. Ancora una volta, benché in modo differente rispetto ai lavori precedenti, il potere evocativo dell’immagine gioca un ruolo fondamentale e la presenza di Napoleone è testimoniata in ogni singolo scatto dal caratteristico cappello posto ai piedi del letto. Nonostante il soggetto si ripeta, i particolari ci raccontano un’intera ed irrequieta notte attraverso un climax che termina con il giaciglio presentato completamente disfatto di fronte alla finestra spalancata: quest’ultima lascia passare un soffio di vento tra le leggere tende che lascia all’osservatore una sensazione di misteriosa malinconia.


 Nella sua apparente semplicità il progetto proposto non deve essere sottovalutato, anzi merita un’attenzione particolare per la novità che rappresenta in un contesto come quello portoferraiese e più in generale elbano. Carnet de route, infatti, si può definire una vera e propria installazione d’arte contemporanea che ha la volontà, attraverso allestimento e lavori, di coinvolgere il pubblico a 360° in un’esperienza visiva e sensoriale. La speranza è che non  si tratti di un episodio isolato ma che possa essere solo il primo di una serie di eventi altrettanto audaci ed accattivanti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Settimana Napoleonica "Bonesprit" Portoferraio- Galleria Telemaco Signorini