mercoledì 1 febbraio 2012

Andrea Lunghi | Gio Ponti all'Isola d'Elba

Ambienti aperti-coperti. Solari. Mediterranei. Luoghi di libertà spaziale ed espressiva. Il tema della casa al mare, fondamentale negli anni ’30, è stato poi ripreso con vivacità dal dopoguerra agli anni ’60. Questo tema è purtroppo quasi del tutto dimenticato nella progettazione degli ultimi anni. Si preferisce a questo una standardizzazione di unità abitative svincolate dal contesto paesaggistico.


Andrea Lunghi, "Autoctono - Composizione n. III"
silver gelatine print, serie of 1


Quando viene offerto a Gio Ponti di progettare delle piccole case all’Elba, per conto di una società immobiliare inglese, correvano gli anni ’60. L’architetto ha appena finito di costruire il Grattacielo Pirelli a Milano ed è impegnato in numerosi progetti in oriente. Ponti accetta con entusiasmo la proposta:  “piccole case al mare”, un tema antico, ma non un “tema minore”, tanto meno “immobile”, anzi, mutevole e plasmabile a seconda del luogo e delle sensazioni che questo restituisce. Piccoli luoghi dell’”abitare felice”. Il progetto prevede la lottizzazione di una piccola porzione di terreno sul lato occidentale del promontorio di Capo Perla.
Ponti  si reca più volte sul luogo, studiando le viste, le esposizioni e l’architettura storica e spontanea dell’isola.  Restituisce le sue sensazioni in una proposta di dieci villini, un albergo e un ristorante. Ogni costruzione è diversa dall’altra, dalle forme geometriche decise, dagli accenti discreti e rispettosi dell’ambiente e, cosa più importante, è una rielaborazione del linguaggio architettonico isolano in chiave contemporanea, senza abbandonare però quei caratteri architettonici distintivi e personali per cui è noto. Ogni costruzione assume forma diversa, deve inserirsi nell’ambiente in maniera discreta, in punta di piedi, quasi come se le case fossero creature nate spontaneamente nel luogo. Emersioni spontanee. Dei progetti studiati ne vengono realizzati soltanto due: Villa Allungata e Villa Ottagonale.
La prima,  come si può intuire dal nome,  ha una forma schiacciata e lunga;  studiata per essere inserita su porzioni lunghe di terreno. La casa si sviluppa su un unico piano; tutti gli affacci sono studiati in modo che si veda il mare. La seconda, più interessante per la soluzione compositiva, ha pianta geometrica precisa a forma ottagonale e si sviluppa su due livelli: a piano terra la zona giorno, a piano primo la zona notte. Questa è studiata per porzioni di terreno più raccolte.
In entrambe Ponti sottolinea le forme geometriche, creando spigoli vivi. Le aperture sembrano apparentemente collocate in maniera casuale. Questo è dato dal fatto che, internamente, si creano delle prospettive trasversali che permettono di avere una visuale del paesaggio a centottanta gradi;  verso il mare, da ogni ambiente interno. La profondità delle finestre (oggi perduta a causa dell’aggiunta delle persiane), le grate in ferro, la bucciardatura degli intonaci sono tutti elementi che hanno una sicura matrice nelle architetture vernacolari e storiche (torri, fortezze, pievi) isolane. Come le conclusioni dei prospetti; una rielaborazione delle facciate dei casali di campagna elbani.
Tra le ville non realizzate, va ricordato il progetto della casa a torre. Anch’essa ha pianta ottagonale, ma di dimensioni più piccole e si sviluppa su tre piani. Le dimensioni raccolte erano così studiate perché doveva inserirsi nelle piccole radure di pini marittimi.
L’importanza di queste abitazioni sta nel fatto che rappresentano un esempio di approccio sensibile e attento verso un territorio prezioso e delicato. Sono uno sforzo creativo e propositivo in  forma di architettura che vuole parlare con il contesto in cui si trova, non vuole contrapporsi. Un’architettura che non è mai uguale a se stessa perché cerca di dialogare con l’ambiente che,  per natura,  è infinitamente variegato. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Andrea Lunghi, "Autoctono - Composizione n. IV"
silver gelatine print, serie of 1



L'articolo a firma di Andrea Lunghi è stato pubblicato sulla testata "Capoliveri Oggi n.7, pag.16" a cura dell'ufficio stampa
del Comune di Capoliveri, Isola d'Elba