mercoledì 21 marzo 2012

Matteo Farolfi | Chromacolor

Nel progetto chromacolor, sono di fondamentale importanza i momenti della quotidianità, istanti anonimi in cui l’occhio guarda realmente ciò che sta succedendo, in cui il colore è il fattore dominante: la sgranatura o la bruciatura appositamente ricreata nell’immagine, chiariscono un sentore cromatico che emoziona e crea un’unione tra la pittura e la fotografia, infatti, quest’ultima perde la sua valenza per lasciar spazio all'imperfezione, all'errore, alle innumerevoli combinazioni, basti pensare al fantastico mondo della casualità legato all’invenzione della polaroid. Il soggetto rappresentato, rimane così intrappolato all'interno di un’immagine che si è trasformata lentamente in un dipinto. Chromacolor diventa un pretesto di ricerca cromatica, in cui collassano infinite tonalità di altri colori che rivelano un racconto surreale. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Matteo Farolfi | Chromacolor 5D0C09,
stampa digitale su carta d’affisione,
cm 100x150, produzione 2012
Matteo Farolfi | Chromacolor BDCFC3,
stampa digitale su carta d’affisione,
cm 100x67, produzione 2012
Matteo Farolfi | Chromacolor 91986B
stampa digitale su carta d’affisione,
cm 100x67, produzione 2011
Matteo Farolfi | Chromacolor 3C413D,
stampa digitale su carta d’affisione,
cm 50x50, produzione 2011
Matteo Farolfi | Chromacolor A0957B,
stampa digitale su carta d’affisione,
cm50x50, produzione 2011
Matteo Farolfi | Chromacolor 906B4E,
stampa digitale su carta d’affisione,
cm50x50, produzione 2011
Matteo Farolfi | Chromacolor 8C7B69,
stampa digitale su carta d’affisione,
cm50x50, produzione 2011
Matteo Farolfi | Chromacolor CC3B15D,
stampa digitale su carta d’affisione,
cm50x50, produzione 2011
Matteo Farolfi | Chromacolor 61162D,
stampa digitale su carta d’affisione,
cm50x50, produzione 2011
Matteo Farolfi | Chromacolor AAA39D,
stampa digitale su carta d’affisione,
cm50x50, produzione 2011

I Nomi dei lavori sono caratterizzati da un codice che nel linguaggio grafico corrispondono ad un colore pantone ben definito. Ad esempio la CHROMACOLOR 91986B è una fotografia di operai al lavoro per la costruzione di un tendone da circo, il colore corrispondente a cui ho fatto riferimento per dargli il titolo è un verde acquoso mescolato al grigio e all’azzurro. Secondo la scala pantone internazionale, corrisponde al 5773C SOLID COATED (la gamma lucida), proprio ad indicare che la foto è una mescolanza di cromie e di casualità dove: il cyano, il magenta, il giallo e il nero, determinano un ruolo fondamentale nella stampa digitale conosciuta come quadricromia (CMYK). Le moderne tecniche di oggi infatti, hanno sostituito gli antiche procedimenti di sviluppo chimico, dove l’imperfezione e la sperimentazione erano create unicamente dalla manualità dell’uomo.



Matteo Farolfi è nato a Ferrara nel 1972. Artista mixed media tra pittura e fotografia digitale, lavora come grafico pubblicitario occupandosi della realizzazione del concept e del logotipo per l’immagine coordinata su varie tipologie di prodotto e supporto, coinvolgendo la sua esperienza diretta nel rapporto che intercorre tra grafica e stampa di tipo flexografico e tipografico. www.matteofarolfi.it