giovedì 19 aprile 2012

Leonardo Dolera | Nascita dell'Estetica

Alexander Gottlieb Baumgarten, Prima pagina de l' Aesthetica, 1750

Come descritto nel precedente articolo, l’Estetica come disciplina filosofica nasce in un momento del pensiero umano che riconosce come compito essenziale dell’arte, la produzione della bellezza.
Il termine estetica viene coniato nel 1735 dal filosofo Baumgarden che lo deriva dal greco “AISTESIS” che indica la conoscenza attraverso i sensi, sensibile appunto.
Egli reputa il bello il punto più alto di conoscenza sensibile e l’estetica, la scienza della conoscenza sensibile. Cerchiamo di chiarire.
Cartesio indica nelle idee chiare e distinte l’unico oggetto di conoscenza per la filosofia e la scienza. Leibniz sviluppa e chiarisce questi concetti: vi sono idee CHIARE o OSCURE e il criterio di distinzione fra loro è la riconoscibilità; per esempio quando vedo o penso ad un oggetto e riesco a delinearne in modo preciso i confini, se lo colgo nella propria unità, io lo riconosco e dunque l’idea è CHIARA; al contrario, in assenza di confini precisi siamo davanti ad una rappresentazione OSCURA: per esempio se io sento un disagio, non riesco a riconoscerlo, a delimitarlo.
Un’idea chiara può essere distinta, se sono chiari anche gli elementi interni che la compongono, o confusa, quando i fattori che la costituiscono sono appunto confusi, ovvero fusi con, fusi insieme e dunque non si riesce a riconoscerli; ad esempio se vedo una cascata, la riconosco dunque è una rappresentazione chiara ma non riesco a cogliere le singole gocce d’acqua e dunque è un idea chiara e confusa.
Le idee chiare e distinte sono RAZIONALI e per Cartesio solo queste sono passibili di conoscenza. Le idee chiare e confuse sono SENSIBILI e per Baumgarden anch’esse sono oggetto di conoscenza.
La chiarezza delle idee razionali è INTENSIVA ossia analitica, attraverso calcoli e regole io posso spiegare l’idea; per esempio l’oro, con le proprie caratteristiche di durezza, colore peso ecc. La chiarezza delle idee sensibili è ESTENSIVA e raggiungibile non con calcoli ma mediante metafore, esempi, rappresentazioni visive ecc.
La scienza che si occupa delle idee razionali è la LOGICA, quella che si occupa delle idee sensibili è l’ ESTETICA.
Baumgarden chiarisce che nella rappresentazione confusa, non c’è confusione in senso negativo ma l’idea è pur sempre chiara, dunque perfetta e ordinata nel suo insieme. Più che confusa, è indistinta e non è composta da unità separate ma da un confluire di elementi che interagiscono fra loro. La comprensione di queste interazioni, di questo confluire si manifesta in maniera esemplare nell’esperienza artistica e ciò che è bello rappresenta il grado massimo di questa conoscenza sensibile, di questo confluire di elementi indistinti che costituiscono una rappresentazione.
In questo senso il bello rappresenta la perfezione della conoscenza sensibile, esso promuove quella chiarezza estensiva che è propria dell’esperienza; dunque l’arte promuove la chiarezza dell’esperienza attraverso il bello e l’Estetica viene ad essere la scienza della conoscenza sensibile.
Questa è solo la nascita di quella disciplina filosofica che, nel momento in cui la verità e la conoscenza vengono “requisite” dalla scienza lasciando all’arte solo la bellezza, reagisce unendo il concetto di bello con quello di verità, riabilitando l’arte come produttrice di conoscenza.  © RIPRODUZIONE RISERVATA